Se il titolo di questo articolo ha catturato la tua attenzione, benissimo! A molti PADI® Instructor non piace proprio insegnare la teoria della subacquea e alcuni di loro la trovano addirittura ostile. Anche se a te piace, forse preferiresti fare qualcosa di più pratico con i tuoi candidati PADI Divemaster invece che spiegare la teoria. Non ti preoccupare: i tuoi candidati continueranno ad imparare la teoria della subacquea (gli standard lo richiedono), ma tu non la insegnerai più! O meglio, non dedicherai tanto tempo a farlo.

In generale
Prima di parlare di come affrontare l’apprendimento della teoria della subacquea, rivediamo più in generale come insegnare il corso PADI Divemaster. Poiché il corso riguarda la formazione delle future guide subacquee, i nuovi istruttori credono che sia uno tra i più difficili da insegnare mentre, con il giusto approccio, è uno dei più semplici. Paragonato al Corso PADI Open Water Diver, i requisiti di esecuzione per la teoria e le abilità sono, ovviamente, molto più elevati e, tipicamente, il corso dura di più. Ma, in generale (esistono sempre delle eccezioni), i candidati PADI Divemaster sono molto diversi dagli studenti di livello iniziale e questo influenza (e semplifica) enormemente il modo con cui affronti il corso.
Subacquei appassionati. A differenza dei subacquei principianti, i candidati PADI Divemaster sono molto dediti alla subacquea. Hanno affrontato molteplici livelli di addestramento, effettuato molte immersioni, posseggono la loro attrezzatura e hanno scelto di diventare professionisti. Questo significa che sono motivati, impegnati ad imparare e, con qualcuno che li guida, intraprendenti.
Un ampio contesto. Poiché, rispetto ai principianti, i candidati Divemaster sono subacquei esperti, posseggono una notevole base di teoria e di abilità, che ne rende più facile l’ulteriore apprendimento. Questo perché, come ci dimostra la psicologia educativa, apprendiamo creando associazioni tra informazioni contestuali nuove e quelle esistenti. Quante più conoscenza possediamo, tanto più facilmente impariamo e il processo educativo può essere molto meno lineare. Quindi, mentre i tuoi candidati PADI Divemaster devono raggiungere un maggiore e più ampio livello di padronanza, hanno già imparato moltissime cose e sono pronti a farlo.
Si sanno già molte cose. A grandi linee, i candidati Divemaster sono già a conoscenza base di ciò che fanno le guide subacquee e il corso, in effetti, si concentra sul ragionamento e sui dettagli che potrebbero non essere scontati. Per esempio, i candidati PADI Divemaster hanno già visto i loro colleghi certificati al lavoro con gli istruttori e sanno già che, tra i loro compiti, ci sono quelli di controllare gli studenti, aiutare con la logistica, assistere con le dimostrazioni che richiedono due persone e così via. In generale sanno cosa fare, quindi imparano diversi modi di posizionarsi, a cosa stare attenti, gli errori da evitare, ecc., tutte cose che conosci bene.

- Un mentore non insegna. I candidati PADI Divemaster assomigliano di più a dei giovani colleghi che a dei semplici studenti quindi, a volte, un rapporto di tipo mentore/coach è meglio di uno in cui tieni una semplice lezione. Come esempio, pensa ad un rapporto di tipo mastro/apprendista o professore/laureato.
- Assegna dei progetti. Il corso PADI Divemaster contiene molti workshop pratici, ma si presta molto ad assegnamenti e progetti. Fai sapere ai candidati le scadenze e i requisiti per l’apprendimento autonomo, le mappe, i piani per le emergenze, ecc., poi lascia che si organizzino, ricordando loro che possono chiedere il tuo aiuto in caso di necessità.
- Correggi in modo realistico. Quando possibile, pianifica sessioni di controllo e di correzione. Se un candidato ha problemi in qualche ambito, la soluzione ideale è quella di aiutarlo con un’applicazione di tipo realistico, o simulata. Per esempio, se un candidato trova difficoltà con il riconoscimento dello stress nei subacquei principianti, discutine con lui ma, durante la successiva sessione in piscina del corso Open Water Diver, chiedigli di osservare gli studenti per eventuali segni di nervosismo e di discuterne successivamente.
- Non importa se ne sai meno di qualcun altro. I candidati Divemaster sono subacquei entusiasti ed esperti che si avvicinano al professionismo, quindi non ti sorprendere se ne sanno di più o fanno le cose meglio di te. Infatti, poiché tutti noi abbiamo i nostri punti di forza, sarebbe strano se non fosse così. Sfrutta questo aspetto per imparare dai tuoi candidati e per farli lavorare insieme, in modo che imparino e si aiutino gli uni con gli altri. Allo stesso modo, non è un problema se non sai rispondere a qualche domanda complicata: cercate la risposta insieme, in modo che tu possa guidarli nel trovare le informazioni necessarie.

Teoria della subacquea
Ora, vediamo come tutto quello che abbiamo detto si applica alla teoria della subacquea:
Usa gli strumenti disponibili. A meno che non sia disponibile in una lingua compresa dal candidato, lo studio autonomo con il Divemaster eLearning® (Ripasso della teoria della subacquea), il Dive Theory eLearning, il libretto di istruzioni e la guida per l’uso e lo studio della RDP e/o la PADI Encyclopedia of Recreational Diving dovrebbero coprire la maggior parte dell’apprendimento della teoria della subacquea. Assegna delle scadenze e lascia che i candidati si organizzino.
Correggi in maniera prescrittiva. Usando i risultati dei ripassi delle conoscenze, domande spontanee per e dai candidati, e il PADI Divemaster Final Exam, utilizza la maggior parte del tuo tempo per discutere aree problematiche ed espandere quelle di maggiore interesse.
Assegna correzioni di gruppo. Lascia che i candidati si aiutino a vicenda sfruttando le i loro punti deboli e quelle di forza. Questo mette entrambi i candidati in grado di imparare. A proposito, spesso un approccio efficace è quello controintuitivo: fai in modo che il candidato più debole “insegni” l’argomento o si rivolga al candidato più forte. L’”insegnante” deve imparare bene l’argomento e lo “studente” può aiutarlo se la lezione non è corretta.
Chiedi di vedere il loro lavoro. Specialmente quando si tratta di problemi matematici di fisica, chiedi ai candidati di vedere il loro lavoro. Spesso, un errore relativamente semplice, facile da correggere – come dimenticare ripetutamente un decimale – è alla base di quella che può sembrare una lacuna importante.
Rispondi con una domanda. Come mentore, cerchi di insegnare ai tuoi candidati a ragionare, quindi – quando possibile – usa delle domande allusive. Per esempio, supponiamo un candidato continui a sbagliare i calcoli per una scorta d’aria e, controllando il suo lavoro, noti che si è dimenticato di trasformare la pressione relativa (manometrica) in pressione assoluta. Potresti dire qualcosa di questo tipo: “La pressione calcolata è corretta per la profondità, ma da qui dovresti usare la pressione relativa o quella assoluta?” Se questo non funziona, potresti dover fare qualche altra domanda o essere più diretto, anche se, di solito, basta la prima domanda perché il candidato si renda conto del suo errore.
Spiega con esempi, specialmente quando si tratta di fisica/matematica. Quando usi esempi realistici, la maggior parte delle persone scopre che la fisica e la matematica non sono poi così difficili come pensavano. Correggendo la legge di Boyle, per esempio, supponiamo che i tuoi candidati capiscano il concetto ma abbiano difficoltà nel determinare il cambio di pressione/volume: probabilmente, non è molto efficace cominciare la tua spiegazione scrivendo la formula V1 x P1 = V2 x P2. Piuttosto, dì qualcosa del tipo: “Allora, siamo a 20 metri/60 piedi e abbiamo un pallone di sollevamento con due litri d’aria al suo interno. Lo vogliamo portare in superficie e vogliamo sapere quanta aria ci sarà una volta che riemergiamo. Quindi, qual è il volume iniziale, V1? Qual è la pressione iniziale, P1? (domanda allusiva)?” Dopo che risponderanno, scrivi subito la formula V1 x P1 = V2 x P2, sostituendo i valori del volume, della pressione ecc., in modo da usare la formula nel contesto. Continua in questo modo in modo che la formula assuma un significato invece di sembrare astratta.
Distribuisci il lavoro. Stabilisci delle scadenze per il completamento dei vari compiti di studio autonomo, per i tuoi ripassi con i candidati, ecc., ma indica la fine del corso come certificazione. Non c’è bisogno di avere fretta: distribuendo l’apprendimento della teoria della subacquea e integrandola con il resto del corso, non solo permetti che abbiano molto tempo per studiare, ma anche per eventuali applicazioni realistiche, collaborazioni per lo studio di gruppo e per ripassi spontanei. In questo modo, eviti di mettere te stesso e i tuoi candidati sotto pressione, cosa che – solitamente – genera risultati migliori.
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Nella seconda parte di questa serie, scopri come snellire la formazione dei PADI Divemaster in acque confinate, usando entrambi gli approcci dell’internato e degli scenari.