Perchè e Come sei diventata una PADI Diver?

Ho cominciato ad immergermi all’età di 8 anni con mio papà che era già subacqueo da tempo. Nella mia città di origine (Bergamo) negli anni ’80-’90 la scuola subacquea non era PADI quindi il mio primo brevetto è stato obbligatoriamente con un’altra didattica. Tuttavia, sono entrata nella grande famiglia PADI verso la metà degli anni ’90, dopo che mio padre aprì un centro PADI e mi fece l’Advanced OWD. Da quell lontano 1995 non mi sono più fermata!

Cosa significa PADI per te?

Bella domanda! Rispondo spesso a quesiti come questo, quando qualcuno mi chiede “come mai sei PADI?” E la mia risposta è sempre la stessa: sono PADI perchè è una didattica a tutto tondo, che dà la possibilità a tutti di entrare in contatto con quel magico mondo che è il mondo sommerso. Sono PADI perchè quando vuoi approcciarti alla subacquea da diversi punti di vista, puoi farlo. Sono PADI perchè è una garanzia!

Cosa significa per te essere una subacquea?

Andare sott’acqua è forse una delle cose più emozionanti che io abbia mai fatto. La sensazione di assenza di gravità, di volare che dà questo sport, in poche altre occasioni si può ripetere. Ufficialmente dal 2010, ma ufficiosamente anche da prima, la subacquea è diventata la mia vita.

Quale è il tuo sito di immersione preferito?

Ci sono 2 siti di immersione che si possono definire i miei preferiti. Entrambi a Costa Paradiso, molto diversi tra loro. Si tratta de La Tana di Gavino e la Parete del Coniglio. La prima è una grotta a circa 35 metri di profondità (per i maliziosi: si, ho anche il Deep e il Cavern) dove i giochi di luce e il coralligeno fanno da padrone. La seconda è una “semplice” parete di coralligeno che parte da circa 15 metri fino ad un massimo di 30 metri, piena di buchi e anfratti dove si possono trovare gli animali più disparati, dalle aragoste e cicale ai nudibranchi, passando poi alle spugne, gli idroidi e chi più ne ha più ne metta.

 

Quale è il tuo sogno di immersione?

Spero un giorno di andare a fare immersione in Islanda, al Silfra Fissure. L’idea di trovarsi tra le due placche è intrigante e spero davvero un giorno di poterlo realizzare.

Quale è il tuo programma per il Woman Dive Day del prossimo 21 Luglio?

Sicuramente con tutto lo staff organizzeremo delle prove gratuite nelle piscine di alberghi e strutture a Costa Paradiso, Isola Rossa e Badesi, come abbiamo fatto lo scorso anno. Quest’anno in più il centro sportivo di Costa Paradiso ha intenzione di organizzare una giornata interamente dedicata alla donna che inizierà con le nostre prove e terminerà con la Notte Rosa di Costa Paradiso. Lo scorso anno è stato un successo, speriamo quest’anno di migliorare!

Quali sono le sfide e le opportunità più importanti che affrontano le donne nelle immersioni?

Sicuramente il confronto con il sesso maschile è una sfida enorme. La subacquea è dominata dagli uomini e le donne restano spesso nell’ombra e considerate “meno capaci”. Alla donna si riserva sempre un ruolo secondario, sebbene si trovino comunque in prima linea. Eppure conosco moltissime colleghe donne che, come me, hanno fatto della subacquea uno stile di vita e lo portano avanti con dedizione e passione. Le donne dovrebbero avere un po’ più di fiducia in loro stesse e perseguire comunque i propri obiettivi.

 

Come possiamo avere più donne coinvolte nella comunità subacquea?

Le donne hanno un grandissimo potenziale, sono sveglie, intraprendenti e coraggiose; fanno cose che certi uomini non farebbero mai. Purtroppo molte di loro si lasciano dominare dalla paura e per questo il solo indossare un erogatore diventa una sfida titanica. Recentemente ho conosciuto una ragazza che ha provato spesso il parapendio, ma che la sola idea di mettere la testa sott’acqua, la faceva rabbrividire. Il problema più grosso è che molte donne si lasciano condizionare da ciò che non conoscono (come il mondo sommerso) e di cui si ritiene di avere paura. La subacquea è rivolta a tutti e probabilmente molte donne ritengono che sia uno sport da uomini, ma non è assolutamente così… Anzi!

Consigli per le donne che stanno pensando ad una carriera subacquea?

In tutti i lavori e in tutte le carriere, le donne devono sempre e comunque lavorare il doppio rispetto ad uomo per dimostrare quanto valgono. La subacquea purtroppo non è da meno. L’unico consiglio che mi sento di dare è studiare, documentarsi, interessarsi, fare la gavetta, non dare mai niente per scontato e dare il 1000%. E le soddisfazioni saranno tantissime!


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