Emergency First Response® vuole congratularsi con i seguenti Emergency Responder che hanno usato la loro formazione per aiutare gli altri
Sud Africa
Emergency Responder: Samual Robbertze
Intervento: Robbertze, un ufficiale nella South African Police Service, arrivò sulla scena e vide che la vittima era stata ferita con un colpo d’arma da fuoco alla testa. La vittima mostrava segni di trauma cranico e cerebrale, ma era ancora cosciente. Dopo aver chiamato il servizio medico di emergenza, Robbertze mise in atto le sue abilità di primo soccorso: prima di tutto applicò delle garze e una fasciatura per fermare l’emorragia, poi controllò se ci fossero lesioni secondarie e coprì la vittima con una coperta, tenendola al caldo fino a quando il servizio medico di emergenza arrivò e si prese cura della vittima.
EFR® Instructor: Margi Kathrine Robbertze (#524526)
Messico
Emergency Responder: Ivo Urbancic
Intervento: Durante la pulizia di un’imbarcazione, presso un porticciolo locale, un mozzo fece cadere accidentalmente uno specchio di poppa su un subacqueo che ne stava pulendo la carena, schiacciandolo tra due yacht lunghi 25 metri/82 piedi e intrappolandolo sott’acqua per quattro minuti. I servizi medici di emergenza arrivarono sulla scena, ma non avevano l’attrezzatura adatta per la situazione. Fortunatamente, Urbancic e lo staff di The Dive Gurus sono riusciti a intervenire, con i loro kit per la gestione dei traumi e per l’ossigeno, oltre a un DAE. Quando la vittima venne fatta uscire dall’acqua, Urbancic intervenne coordinando e dirigendo le operazioni con l’attrezzatura a disposizione. La vittima, dopo essere stata sottoposta a RCP, ha ripreso conoscenza ed è stata trasportata d’urgenza all’ospedale in barella.
EFR Instructor: Luke D Inman (#604063)
USA
Emergency Responder: Mark Schenker
Intervento: Dopo aver finito di suonare la loro penultima canzone presso un club locale, il bassista dei Kix – Mark Schenker – si è girato e ha visto il batterista riverso sulla batteria. Constatato il suo stato di incoscienza, Schenker chiese a due tecnici di far stendere il paziente al suolo. Ne controllò il polso e la respirazione, entrambi assenti. Iniziò subito la RCP mentre veniva chiamato il servizio medico di emergenza. Schenker e uno dei tecnici continuarono la RCP fino a che il paziente riprese a respirare autonomamente, anche se il polso era debole. Continuarono quindi con le compressioni, senza preoccuparsi delle insufflazioni, per sei/sette minuti, fino all’arrivo dello SME. Il paziente venne soccorso con un DAE e riportato in vita, e poi trasportato in ospedale dove si è ripreso.
EFR Instructor: Tom McKey (#257709)